A chi spetta il risarcimento in caso di incidente mortale? Ai congiunti della vittima.
Quella che hai appena letto è la risposta sintetica ad una domanda che solo in apparenza sembra prevedere una risposta semplice e veloce ma, come scoprirai tra poco, gli aspetti da valutare per giungere ad una risposta esaustiva sono davvero tanti.
Partiamo dall’inizio.
Di quali incidenti stiamo parlando?
Degli incidenti stradali, degli infortuni sul lavoro e di casi di malasanità. Insomma, di tutti quei fatti che in diritto invocherebbero la cosiddetta responsabilità per il fatto illecito del terzo. Ovvero la morte è stata causata per colpa di un altro soggetto.
Di quali danni stiamo parlando?
In questo articolo stiamo parlando della cosiddetta sofferenza che ciascuno di noi potrebbe provare a causa della perdita improvvisa di un affetto caro. Potrai rintracciare altre definizioni nelle tue ricerche come “danno da perdita del rapporto parentale”, “danno tanatologico” o “danno non patrimoniale per la morte del congiunto” ma l’etichetta non cambia la sostanza: stiamo parlando di quella condizione di vuoto esistenziale, determinato dal fatto di non poter più godere della presenza di un congiunto e di non poter più sperimentare tutte quelle relazioni fatte di affettività, condivisione, solidarietà che caratterizzano un sistema di vita che viene irreversibilmente stravolto.
Chi è il congiunto?
Si parla di congiunto (anche se non esiste nessuna norma generica che lo codifica – per questo abbiamo fatto fatica a capire chi potevamo frequentare e chi no durante il lock down) per indicare una persona con cui abbiamo un forte vincolo, come la parentela. Nella questione che qui ci occupa, possono essere definiti congiunti e quindi potenzialmente meritori del diritto al risarcimento:
- I genitori della vittima
- I figli
- Il coniuge e la parte dell’unione civile
- Il convivente more uxorio (cioè chi convive stabilmente senza aver contratto il matrimonio
- I fratelli
- I nonni
- Gli zii
- I nipoti
Avrai compreso che il risarcimento in caso di incidente mortale è una questione molto complessa. Oltre alla sofferenza morale per la perdita del congiunto di cui abbiamo parlato, esistono altre voci di danno cui si potrebbe aver diritto di essere risarciti. Come, ad esempio, le spese funerarie e di sepoltura sostenute e anche la perdita del sostentamento economico cui provvedeva la vittima nei confronti di un figlio o del coniuge ad esempio. Se vuoi conoscere quali sono le categorie e le voci di danno risarcibili in caso di incedente stradale, qui trovi un approfondimento.
Se vuoi sapere invece come si quantifica il danno da perdita del rapporto parentale, ti invito a leggere il post dedicato.